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Il passaggio della Seconda guerra mondiale lasciò a Firenze un'eredità incandescente. Le vicende belliche resero possibile una guerra civile combattuta senza esclusione di colpi, con uno strascico di lutti che la letteratura storica ancora oggi pena a contestualizzare. Fu nell'irrequieta pattuglia degli astrattisti fiorentini che, in un arco cronologico contratto, eppure ricco di sussulti, connotato da una cronaca sincopata e a tratti infuocata, si colloca il primo tempo della vita creativa di Alvaro Monnini. All'interno di questo raggruppamento egli si guadagnò il soprannome di "lirico". La sua pittura è fresca, guidata dal ritmo, sospinta da un'energia vitale alla quale il segno riesce a dare forma e svettante capacità persuasiva.